Pensieri, senza filtro.

Quando le dita improvvisano sulla tastiera

26

Ago 2012

Lacrime di fine estate

scritto da / in SENZA FILTRO / Commenta

Sul treno di ritorno dall’Abruzzo, pieno di vacanzieri che hanno ultimato la pausa estiva, la pioggia battente cade…il cielo fuori dal finestrino è grigio e spento, malinconico. Si respira la tristezza racchiusa nella nostalgica lacrima degli amanti che si salutano sul binario, dei ragazzini che si apprestano a tornare a scuola, delle persone, come me, che hanno la consapevolezza che la pacchia è finita. Si torna a lavorare.
Beatrice, la perturbazione fresca che attraversa in questi giorni il nostro Belpaese, spazza via l’estate di Scipione, Caligola e Lucifero e confonde le lacrime con le gocce di pioggia.
Una lacrima densa di nostalgia scende anche sul mio viso…ho fatto il pieno di parenti nelle ultime settimane tra Sardegna e Abruzzo: papà, nonna, mamma, sorella, zia, nonno…e,quando mi allontano da loro, è sempre tremendamente triste.
Non che mi manchi vivere in casa con i miei, ma tutte le volte che ci riuniamo è un po’ come riassaporare il Natale di quando ero bambina, ricco di gioia e spensieratezza, di ricordi familiari e di piccole cose.
Siamo tutti sparsi in giro per l’Italia e riuscire a trovare un’occasione per stare insieme è sempre difficile tra lavoro, problemi di salute e imprevisti dietro l’angolo.
Mentre scrivo la pioggia segue il ritmo del treno e una melodia dolce accompagna i miei pensieri.
Una poesia intimamente introspettiva innaffia lo sguardo perso tra le colline oltre il finestrino.
Rime sciolte tra meditazione ed evocazione. Sensibilmente romantica rivivo la felicità di dare senso al tempo, agli attimi, alle sfumature di pensiero.
Magia di una estate che mi saluta e mi ricorda di assaporare il più profondo senso della vita.

Voglio condividere questo post su...

22

Ago 2012

Romanticamente

scritto da / in SENZA FILTRO / Commenta

http://youtu.be/FSea1YPxK1c

A te che sei l’unica al mondo
L’unica ragione
Per arrivare fino in fondo
Ad ogni mio respiro
Quando ti guardo
Dopo un giorno pieno di parole
Senza che tu mi dica niente
Tutto si fa chiaro
A te che mi hai trovato
All’angolo coi pugni chiusi
Con le mie spalle contro il muro
Pronto a difendermi
Con gli occhi bassi
Stavo in fila
Con i disillusi
Tu mi hai raccolto
Come un gatto
E mi hai portato con te
A te io canto una canzone
Perchè non ho altro
Niente di meglio da offrirti
Di tutto quello che ho
Prendi il mio tempo
E la magia
Che con un solo salto
Ci fa volare dentro all’aria
Come bollicine
A te che sei
Semplicemente sei
Sostanza dei giorni miei
Sostanza dei sogni miei
A te che sei il mio grande amore
Ed il mio amore grande
A te che hai preso la mia vita
E ne hai fatto molto di più
A te che hai dato senso al tempo
Senza misurarlo
A te che sei il mio amore grande
Ed il mio grande amore
A te che io
Ti ho visto piangere nella mia mano
Fragile che potevo ucciderti
Stringendoti un pò
E poi ti ho visto
Con la forza di un aeroplano
Prendere in mano la tua vita
E trascinarla in salvo
A te che mi hai insegnato i sogni
E l’arte dell’avventura
A te che credi nel coraggio
E anche nella paura
A te che sei la miglior cosa
Che mi sia successa
A te che cambi tutti i giorni
E resti sempre la stessa
A te che sei
Semplicemente sei
Sostanza dei giorni miei
Sostanza dei sogni miei
A te che sei
Essenzialmente sei
Sostanza dei sogni miei
Sostanza dei giorni miei
A te che non ti piaci mai
E sei una meraviglia
Le forze della natura si concentrano in te
Che sei una roccia sei una pianta sei un uragano
Sei l’orizzonte che mi accoglie quando mi allontano
A te che sei l’unica amica
Che io posso avere
L’unico amore che vorrei
Se io non ti avessi con me
A te che hai reso la mia vita
Bella da morire
Che riesci a render la fatica
Un immenso piacere
A te che sei il mio grande amore
Ed il mio amore grande
A te che hai preso la mia vita
E ne hai fatto molto di più
A te che hai dato senso al tempo
Senza misurarlo
A te che sei il mio amore grande
Ed il mio grande amore
A te che sei
Semplicemente sei
Sostanza dei giorni miei
Sostanza dei sogni miei
A te che sei
Semplicemente sei
Compagna dei giorni miei
Sostanza dei giorni miei

Voglio condividere questo post su...

21

Ago 2012

Condizionati dall’aria

scritto da / in SENZA FILTRO / Commenta

Cioè, diciamola tutta,  tendenzialmente sono una dannata freddolosa. Ma questo maledetto caldaccio, chiamatelo Scipione, Caligola, Nerone, Minosse, Lucifero o Pancrazio mi ha letteramente rotto il portato allo strazio!

Mi sento come una donna in menopausa, ho vampate costanti e continue, sudo solo a respirare. No, non lo tollero più. Che stia davvero andando in menopausa senza saperlo?

Quando arriva una bella pioggia catartica a portare via tutta questa aridità? La perpetua siccità  ha afflosciato le  povere piante del mio giardino – nonostante vengano abbeverate con amore – e trasformato la verde Umbria in gialla. Sì, un giallo secco, da far west.

Se vivi in città, la tua unica fonte di ossigeno diventa l’aria condizionata. Il ventilatore non serve più a niente, sposta solo aria calda, lo puoi utilizzare al posto del phon per farti la messa in piega.  Non è mai stato così bello starsene in ufficio come in questi giorni: un freschino rigererante che stimola anche l’appetito sopito dalle folate sahariane. Ecco, questo è forse uno degli aspetti negativi dell’aria fredda che sale dai termoconvettori sparati a manetta.

Per fortuna, anche a casa, siamo dotati – solo  in camera da letto – di pinguino, non uno vero (quello sarebbe già schiattato di stenti). E quindi,  per lo meno, si dorme. Va beh, ti svegli con un po’ di torcicollo e una bolla tipo cartone animato giapponese che scende dal naso, ma è una goduria immensa. Per un periodo di tempo, che ho rimosso causa shock, non eravamo climatizzati. In pratica, io e il socio andavamo a dormire e ci svegliavamo (sempre se si riusciva a prendere sonno) in un lago di sudore, con la nostra sindone impressa sulle lenzuola madide. Per non parlare dell’attività ‘privata’. Altro che sfumature di grigio e rosso. Quando c’è un caldo africano nun se po’ fa’. Invidio gli eroi che dicono che l’estate risveglia l’ormone sopito. Il mio ormone suda e non ha voglia di reagire, nemmeno se sollecitato da cibo afrodisiaco e ballerini brasiliani in perizoma.

Se il  mio ormone percepisce più di 37° diventa, in automatico, testimonial della pubblicità del tè, quella che recitava: “Antò fa caldo” e, al solo al pensiero di doversi attivare, stramazza.

Ho constatato, infatti, che i miei ormoni hanno un corso di vita totalmente diverso dai miei neuroni. Mentre i secondi sono perennemente in attività, pronti a creare le scenneggiature più intrecciate della storia del cinema globale, i primi necessitano di una temperatura ‘nelle norme stagionali’ per essere svegli e dinamici. Superata la soglia è abulia pura.
Me li immagino in un dialogo tra di loro: “Hey, dobbiamo attivarci, è estate, la stagine dell’amore!“. ” Eh no, caro, è la primavera la stagione dell’amore. D’estate si va in ferie“.

Lode e pregio al signor Willis Haviland Carrier, inventore dell’aria condizionata. Bravo, bravo, bravo. Peccato che sia passato a miglior vita, sennò stasera gli darei un bel bacio in fronte prima di mettermi a russare al fresco del mio condizionatore.

Voglio condividere questo post su...