Pensieri, senza filtro.

Quando le dita improvvisano sulla tastiera

29

Mag 2012

Una risposta d’amore

scritto da / in SENZA FILTRO / Commenta

Con quello che sta succedendo in questi giorni tra bombe, terremoti, crisi globale, calciopoli e scandali papali davvero le parole si strozzano in gola.

Difficile commentare lo sgomento davanti all’irrefrenabile e incontrollabile potere della natura, schifosamente biasimabile il caso di calciatori miliardari che hanno ‘bisogno’ di rovinarsi carriera e reputazione per un giro di scommesse (ma hanno interrogato anche Holly e Benji?), ancora più viscido il crollo della spiritualità, quella che dovrebbe risollevare animi piegati e provati.

I motivi per essere presi da sconforto e pessimismo certo non mancano, ma la dignità mostrata da quelle persone che continuano a rimboccarsi le maniche per togliere i detriti dalla propria abitazione violata da una natura che sa essere matrigna devono essere di esempio. Per tutti.

Leggo post di persone che amano ricamare intorno a questi avvenimenti. E mi arrabbio. Anzi, mi incazzo proprio!

Non puoi, vedi caso Grupalia, fare della ironia sciocca e puerile su sciagure come queste…chi cavolo ci vuole andare a Santo Domingo? Vacci tu, con un razzo…va beh, non scendiamo nei dettagli sulle modalità di fruizione del mezzo di trasporto altrimenti divento volgare.

Leggo post di gente che si diverte a creare false informazioni di servizio, giocando con il potere mediatico dei social media. Ragazzi non si scherza su queste cose, non si creano falsi idoli, non si disperde, con le vostre cazzate, l’energia positiva di chi vuole veramente aiutare. Le informazioni, poi, prima di essere ritwittate selvaggiamente, andrebbero verificate, a prescindere dalla cronaca di questi giorni.

Leggo di strane combinazioni planetarie, come l’allineamento Pleiadi- Sole-Terra,  di deduzioni scientificamente instabili, di cospirazioni massoniche, di mistiche ragioni dietro ai fatti che fanno tremare e scuotere la vita di molte persone.

Sento, come molti, un grande desiderio di semplicità, di leggerezza…una voglia irrefrenabile di riuscire a respirare il “qui e ora“, di vivere con il sole e navigare a vele spiegate.

Vorrei poter alleviare le sofferenze di chi, quotidianamente, lotta per la vita, a prescindere dalle calamità e dalla politica economica internazionale.

Mi piacerebbe che quell’ansia che schiaccia il diaframma e obnubila la mente fosse sempre vinta dal coraggio ritrovato, dall’energia e dalla fiducia. Una fede in se stessi, nelle proprie potenzialità, dalla dignità e dall’amore, troppo decantato e poco dimostrato.

L’amore vero, viscerale, semplice e positivo…quello che ti fa vedere ogni momento di debolezza con occhi diversi, quello che ti fa sollevare, che rialza gli animi e le coscienze. Un amore universale, cooperativo, sinergico e compassionevole. Quello che non importa dove, come e perché: esiste, agisce, impulsivo, verace e senza secondi fini.

Mi piacerebbe che in momenti come questi la risposta di tutti fosse una risposta d’amore.
Semplicemente positiva, carica di quella pulsione creatrice, fattrice, madre protettiva e allo stesso tempo valchiria.

Non si possono cancellare dolore e sgomento, ma si deve reagire, ognuno nel suo piccolo può fare qualcosa per “essere il cambiamento che vuole vedere nel mondo“.
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24

Mag 2012

Castelli di sabbia

scritto da / in SENZA FILTRO / Commenta

Ho un sacco di cose da fare, progetti da redigere, conti da far tornare ( noblesse oblige contro la crisi parlamentare?!…beh, forse questa è un po’ freddina e criptica: leggi ‘conti’ = ‘nobili’ !?…ok, lasciamo stare!) e tanta adrenalina sopita da far esplodere o da eliminare. Nonostante tutto, i miei amichetti neuroni mi portano con il pensiero altrove, mi portano a rimuginare sul comportamento [inaspettato] di alcune persone e sulla mia reazione.

Eccomi qui, invece di mettermi a fare le mie cosuzze quotidiane, che incombono assassine sulla mia scrivania, ho deciso di applicare una tecnica buddista ai miei pensieri.

Non serve a nulla continuare a ripetersi che non ne vuoi parlare, che non ci vuoi pensare…Conviene invece affrontare il rospo – non mandarlo giù perché sarebbe indigesto – guardare in faccia il problema, la questione o comunque la cosa che ci ronza come una mosca fastidiosa sulla punta del naso (ahi,ahi, ma le mosche non si posano sulle cacche???…va beh, lasciamo stare sennò poi devo concentrarmi sulla mia autostima :-))

Il buddismo insegna: prendi il problema e inizia a spezzettarlo, frammentalo in tante piccole parti…e poi, fiù, svanirà da solo…perderà consistenza e grandezza, tornerà a una dimensione affrontabile e gestibile…o, addirittura, si dissolverà come sabbia spazzata via dal vento.

Sono i nostri castelli di sabbia mentali, quelli che basta davvero un soffio di vento, un colpo di onda per farli crollare. Sono quelli che dobbiamo stare attenti a non continuare a costruire per evitare di pagarci pure l’IMU sopra!

Ma veniamo alla questione…Credi di avere degli amici, delle persone di cui fidarti e alla fine , puntualmente avverti un leggero dolore al lato B, noti un improvviso e inaspettato cambio di atteggiamento, che non sai come giustificare, come interpretare, e ci rimani male, rimugi come una mucca assassina.

Se prima potevi contare sull’appoggio di certe persone, sulla loro stima e sul loro supporto, d’improvviso scopri che avevi fatto male i conti, che la tua fiducia era probabilmente mal riposta…

La sensibilità eccessiva a volte è davvero deleteria per il tuo sistema immunitario. Tu stai male, somatizzi e non risolvi nulla!
Regola numero uno: farsi scivolare addosso le cose, non ragionar di loro e passare per dirla alla Virgilio della Divina Commedia…in pratica,  imparare ad agire a prescindere. Non vale la pena costruire  frasi ipotetiche, interrogandoci su un possibile errore da parte nostra ( che, per lo più, dopo attenta autocritica, sappiamo non aver commesso!)

Ok, credo che la cosa abbia funzionato. Un bel vento di maestrale ha allontanato le nuvole della mia testa celeste (ma che tinta uso???!), sento i miei neuroni più leggeri! Mettere nero su bianco la questione mi ha aiutato a sminuirla, demolirla e puff!

… un bel #macchisenefrega (con hashtag è più figo!), sorriso  stampato e ritrovata voglia di fare: evacuazione del pensiero negativo  effettuata.

Ora sono più libera 🙂

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20

Mag 2012

Incompleta-mente

scritto da / in SENZA FILTRO / Commenta

E poi ci sono quei giorni, quelli colmi di uno strano senso di..insoddisfazione. Quei momenti ‘incompleti’, quelli in cui senti che manca qualcosa…

Un po’ ti fai condizionare dagli eventi, un po’ ti guardi intorno e afferri solo le cose belle che gli altri hanno e tu no – senza pensare che magari dietro a quel ‘bello’ si nasconde qualcosa  (di davvero brutto) che non non vorresti mai, neanche lontanamente, conoscere.

Il paradosso vuole che poi siano  gli altri a vedere cose che tu hai  e che vorrebbero per sè…E’ il vecchio adagio del  ‘giardino del vicino’, quello più verde, quello più rigoglioso…

Il problema è che siamo troppo condizionati da quello che ci ruota intorno e poco centrati su di noi, sulle nostre cose belle. Colmare quel senso di ‘mancanza’ non è poi così complicato…Basta pensare alla sola fortuna di potersi svegliare la mattina, respirare a pieni polmoni, fare una camminata, sorridere a una persona anziana, tirare un legnetto al nostro cane e regalare una risata a una persona triste…

Idealmente non è difficile. Ma quel senso di_______ ci assale. Di tanto in tanto fa capolino e c’è qualcosa della nostra vita che ci appare come irrisolto. Quel pezzettino del puzzle non si trova, e quello che abbiamo non combacia con il disegno che abbiamo immaginato nella nostra mente.

Ci carichiamo di frustrazione, guardiamo con invidia l’incedere altrui e invece di cercare e sperimentare nuove strategie per completare il quadro perfetto, ci perdiamo.

Troppi stimoli, troppi messaggi, troppe finestre aperte sui social network, troppo spiare la vita altrui…

…troppo. Già, troppo tempo perso a non vivere,  guardando al di là di noi e allontanandoci dalla semplicità dei nostri pensieri, dalla leggerezza e dalla genuinità.

Tutto diventa pesantemente carico di aspettative da colmare, di viaggi da compiere, di famiglie da creare, di soldi da guadagnare e case da comprare.

La vita è quello che ti accade mentre sei impegnato a pianificare“, una verità. Pianifichiamo, scheduliamo, cerchiamo di copiare quello che vediamo fare da altri – che si chiamano ‘altri’ perché non siamo NOI – e intanto il tempo scorre e le frustrazioni aumentano, insieme a paure e incertezze.

Dobbiamo imparare a essere dei giudici meno severi con noi stessi, non pretendere la luna, attendere con fiducia il momento in cui finalmente ci sentiremo in pace, sereni, completi.

Arriverà solo se avremo gratitudine per quello che abbiamo e impareremo ad assaporarlo.

Un po’ come in un videogame, la vita non ci fa passare al livello successivo se prima non abbiamo imparato a muoverci nello schema, nel livello 1 della nostra partita. Dobbiamo sperimentare, ingegnarci, imparare ad abitare gli spazi, sconfiggere i draghi e accumulare punti. Solo allora possiamo passare al livello 2, quello che magari altri hanno già completato…che poi dipende, mica tutti giochiamo allo stesso gioco, o no?  Il nostro magari ha più livelli, ma è nostro. E’ la NOSTRA PARTITA. Tempi, punti e soddisfazioni ce le godiamo noi,  nel nostro intimo. Per completare i livelli ci vuole determinazione, abilità e tanta, tantissima pazienza.

Che poi, parliamoci chiaro, io non sono ancora pronta a leggere la scritta ‘game over’, quindi meglio metterci un po’ di tempo in più ma giocare sempre di gusto, divertendosi e con il sorriso.

E se gli altri arrivano prima? Un applauso a loro. L’importante è avere sempre e comunque la possibilità di giocare.

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