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02

Ago 2012

Ipocondriaci da web

scritto da / in SENZA FILTRO / Commenta

Non si finisce mai di imparare, sì di imparare a essere più ipocondriaci di quello che si è, grazie alle auto diagnosi nate da una digitazione spasmodica su Google.

L’antefatto.
Da un po’ di tempo  ho un problemino che  assale il  mio chakra della base (così new age fa meno splatter, vero?). Bene, che cosa faccio? Semplice, mi metto davanti alla casella di Google e inserisco keyword.

L’anamnesi e la ricerca sul web.
La serp del motore (seh, ve beh adesso non sto lavorando!) dicevamo, ehm..sì  e Google mi presenta un po’ di risultati attinenti alla mia ricerca. Trovo, in cima a tutte, le assurde domande di Yahoo Answer che più che farmi preoccupare, stimolano il mio lato misantropo contro i bimbiminkia che forse era meglio quando scrivevano al sessuologo di Cioè.
Non soddisfatta, opto per i forum tematici, quelli dove ti risponde lo specialista di turno. E qui iniziano i guai.
Il mio fastidio potrebbe essere  generato da un morbo impossibile, uno che si verifica solo in età avanzata ma che, casualmente, può, e solo in rarissimi casi (sará di sicuro il mio, penso) colpire anche gente della mia età. Le ricerche diventano sempre più approfondite e scopro che il mio è un problema assai diffuso che, sfiga vuole, una volta che si presenta tende a riapparire quando meno te lo aspetti. Allora voglio vederci chiaro e condisco le mie fantasie pseudo mediche con interrogazioni e ricerche per immagini. Non che abbia uno stomaco di ferro, anzi…anche perché quello che vedo mi fa scoprire parti del mio corpo sconosciute e, maremmaccia, certe visioni generano uno spasmo a livello gastroenterico che non fa altro che aggravare la situazione. Ripercorro il mio albero genealogico alla ricerca di parenti portatori sani della malattia e scopro che la familiarità c’è. Eureka!

La diagnosi.
Su Wikipedia ho trovato già la spiegazione anatomica di tutto quello che mi serve e la community online, sempre prodiga di contenuti, mi ha fornito una prima cura, una terapia della serie ‘i rimedi della nonna’.

La terapia.
Su post it colorato annoto la cura da seguire che include variazioni di alimentazione, ghiaccio, acqua calda e piante miracolose. Tento anche la strada della pomatina blanda, quella però mi tocca andare a comprarla in farmacia.

La figura di merda.
Il problema, come al solito, è quello di richiedere la panacea al banconista  che 9/10 non conosce il nome della pomatina che hai trovato su Internet e che ti vuole rifilare una delle sue in prossima scadenza. Per farlo, però, ha bisogno di sottoporti alcune domande sul tuo fastidio. Il tono della voce (flebile quando deve informarti sul costo) diventa  improvvisamente stentoreo e inizia  lo spettacolo. Il tuo viso si colora di tutte le sfumature di rosso (altro che sfumature di nero, grigio e bianco sadomaso!), la tua voce diventa quella di un corista delle voci[ne] bianche, anzi trasparenti, le tue mani iniziano a sudare e i tuoi occhi studiano con attenzione tutti i più piccoli corpuscoli di polvere (anche quelli invisibili al microscopio) del bancone.
Sì, perché finchè il problema è un mal di denti o un raffreddore tutto fila liscio, ma quando devi riferirti alle zone del primo chakra,  e ti tocca dettagliare quello che hai con una schiera di vecchietti curiosi come il delfino delle caramelle alle tue spalle,  la situazione è differente, specialmente se  guardandoti  ti dicono: “Ma come, così giovane hai già questi problemi cocca? Che cosa hai fatto?“. Stendiamo un velo pietoso su tutte le fantasie pseudo porno che possono ronzare nella testa del vecchierello arzillo che probabilmente ha già divorato tutta la saga di E.L. James.

La guarigione.
Spesso arriva da sè, bastano pochi giorni. Come tanti sostengono, le malattie, infatti, sono più una questione mentale che fisica. Il problema è l’ipocondria. Appena avverti un minimo dolorino al braccio destro, e sei un malato immaginario alla Molière, scatta immediatamente il testamento perché senti già odore di infarto.

Lo specialista.
Se, invece, i tuoi rimedi arrangiati e casalinghi e le pomatine blande non funzionano, ti convinci che è il caso di investire in una super mega visita specialistica perché vuol dire che quello che avevi letto su Internet era davvero il preambolo del tuo lungo calvario. Il problema è che il dolore più grande, quando interpelli i  gotha luminari, non è tanto quello fisico che stai vivendo in quel momento, bensì quello al portafogli che viene prosciugato da un’idrovora assassina e assetata dei tuoi eurini.

Le persone che vivono con te.
Nel mio caso specifico per risolvere il mio malessere mi sono convinta che una delle soluzioni possibili era variare l’alimentazione. Banditi alcolici, carne rossa, bevande gassate, formaggi e preferiti pane e pasta integrali, frutta, verdura e carni bianche. Il risultato? Tutto sommato positivo. Cioè positivo nel senso che ho buttato giù qualche chiletto  e ho migliorato le funzionalità intestinali ma negativo per il socio che, per assecondare la mia dieta ricchissima di fibre, è quasi diventato stitico! 😀

Adoro il web, adoro poter trovare in pochissime mosse quello che cerco, ma confesso che per noi ipocondriaci può essere davvero un ricettacolo di drammi e complicazioni esistenziali senza senso.
Il mio consiglio, vista l’esperienza, è quello di affidarsi, sempre e comunque, al proprio medico, magari sbirciando qua e là su internet!

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