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29

Dic 2013

Keep Calm & Say Om

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Calma, serena, calma, serena….
Questo è quello che mi auto ripeto, con preghiera costante, da quando ho aperto gli occhi questa mattina. Sono rientrata alla base, il socio dorme, il cane pure e le tartarughe giocano nell’acqua.
Intorno a me il silenzio. Non sopporto i rumori, la mattina appena sveglia.
Solo quelli della casa (i rumori, ndr) possono essere da contorno ai pensieri che hanno nuovamente preso a scorrere nervosi nella mia testa.

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08

Dic 2012

Menefotto, il mantra della gioia

scritto da / in SENZA FILTRO / Commenta

Non pensavo di aver così voglia di scrivere oggi…ma eccomi di nuovo davanti alla tastiera. Sono appena tornata da fare la spesa, ho un po’ di pulizie in arretrato, ma l’irrefrenabile voglia di posare le mie ditina sui tasti ritarda l’appuntamento con scopa, stracci e detersivi profumati igienizzanti.

Sono piacevolmente colpita dalla mia serafica tranquillità odierna, un dolce fare niente culla i mie pensieri, sarà l’effetto benefico della lezione di yoga fatta ieri, del profumo d’amore che inonda la mia casa, del sorriso del mio cagnolino, del ‘menefotto’ urlato nei giorni passati a tutti i problemi e le lagne della gente che nella vita ha scelto la professione di rompicazzo specialist.

Che figata imparare ad avere un atteggiamento distaccato nei confronti di quelle cose/persone che fino a qualche tempo prima mettevano in discussione il tuo quieto vivere. Una liberazione!

Anche perché, parliamone, la maggior parte delle persone che ti genera fastidiosi urti e spasmi gastrointestinali, davvero se ne fotte di te. Non c’è quando hai bisogno di aiuto, quando non sai come fare, quando basterebbe solo una chiamata o un sms per chiederti se va tutto bene. E no, quelli ci sono solo quando hanno bisogno, quando devono mettere in discussione qualcosa che ha tediato la loro sensibilità, miracolosamente manifestata nel momento in cui nessuno, tranne te, può supportarli. E tu ci sei, ingoi i rospi e ci stai male se per qualche ragione non sei stato presente come dovevi. Poi, però, la magica epifania, così come si era palesata, scompare. E tu sei lì che, boh…Ma va bene così.

Comunque, bando alle riflessioni sugli opportunismi che reggono le relazioni interpersonali, parliamo dei regali di Natale. E’ doveroso farlo quando mancano solo un paio di settimane allo scambio dei doni. Fare i regali di Natale dovrebbe essere qualcosa di piacevole, un’esperienza che ti riempie di gioia, quella di riuscire a scovare l’idea giusta per la persona giusta.

Tuttavia, nel 70% dei casi si rivela un’esperienza da incubo, vissuta last minute, con il terrore di sbagliare, di spendere troppo per chi già immagini ti regalerà- se ti va di culo- lo scovolino per il cesso, di ansia da regalo duplicato e di resse nei centri commerciali.

Ma anche questo ci sta. E’ un classico di Natale, come “La vita è una cosa meravigliosa” da guardare in famiglia morsicando il Bauli Ciocosoffice o rosicchiando quintali di frutta secca che si spalmeranno goduriosi sulle tue chiappe e resteranno lì, a godere della tua rinata pinguetudine o pinguedine che dir si voglia, fino al momento in cui ti accorgerai che devi rimediare per la prova costume.

Già perché in questo cavolo di periodo non si fa altro che ingozzarsi come dei maiali. Ogni scusa è buona: fa freddo, lo faccio ora perché ci sono le feste poi mi metto a dieta, non posso rifiutare per non offendere nessuno e chi più ne ha più ne metta!

Visto che ci sono, anche se non c’entra nulla – a me il signor Pindaro mi fa un baffo-  ne approfitto per lasciare un messaggio al mio amico Babbo Natale.

Caro Babbo Natale,
sai bene che non ho mai creduto fino in fondo alla tua esistenza da bambina, anche perché avevo perfettamente adocchiato il nascondiglio che utilizzava mia madre per imboscare i regali e sapevo bene che quello non era il tuo magazzino…. Comunque sia, voglio darti una seconda possibilità e, se mi leggi, ricordati che voglio andare quanto prima a New York, ho in sospeso un bel viaggetto in India e se possibile vorrei anche realizzare quella cosetta che sai con il socio.
Oh, oh, oh, grazie mille!!!

Va bene, credo che i miei neuroni in questo momento abbiano toccato l’apice del delirio, i pensieri iniziano ad accavallarsi come le cosce della Stone in Basic Instint.

Vado a dare una ripulita alla mia alcova del piacere, perché ragazzi il vero piacere è quello di spararsi una sonora russata avvolti dalle lenzuola profumate di bucato appena fatto, morbidosamente abbracciate da un caldo piumino.

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