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27

Lug 2013

Ascelle piangenti

scritto da / in SENZA FILTRO / 2 commenti

#Echetelodiocoafare…con ‘sto caldo le ascelle si disperano! Piangono, sudano, producono e secernono acqua.

Oggi giornata nella quale ho applicato la regola #1: non fare un cazzo nulla, onde evitare che le ghiandole sotto le mie depilatissime ascelle rischino di morire annegate dall’inondazione di un uragano sudoroso istigato dal caldo di questo sabato di luglio.

Non ho potuto nemmeno accendere il condizionatore, la lavatrice ha deciso di lavorare per 6 ore di fila (forse avrà qualche problema?!) e quindi niente…si suda e si prova a smaltire apaticamente qualche microgrammo.

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21

Ago 2012

Condizionati dall’aria

scritto da / in SENZA FILTRO / Commenta

Cioè, diciamola tutta,  tendenzialmente sono una dannata freddolosa. Ma questo maledetto caldaccio, chiamatelo Scipione, Caligola, Nerone, Minosse, Lucifero o Pancrazio mi ha letteramente rotto il portato allo strazio!

Mi sento come una donna in menopausa, ho vampate costanti e continue, sudo solo a respirare. No, non lo tollero più. Che stia davvero andando in menopausa senza saperlo?

Quando arriva una bella pioggia catartica a portare via tutta questa aridità? La perpetua siccità  ha afflosciato le  povere piante del mio giardino – nonostante vengano abbeverate con amore – e trasformato la verde Umbria in gialla. Sì, un giallo secco, da far west.

Se vivi in città, la tua unica fonte di ossigeno diventa l’aria condizionata. Il ventilatore non serve più a niente, sposta solo aria calda, lo puoi utilizzare al posto del phon per farti la messa in piega.  Non è mai stato così bello starsene in ufficio come in questi giorni: un freschino rigererante che stimola anche l’appetito sopito dalle folate sahariane. Ecco, questo è forse uno degli aspetti negativi dell’aria fredda che sale dai termoconvettori sparati a manetta.

Per fortuna, anche a casa, siamo dotati – solo  in camera da letto – di pinguino, non uno vero (quello sarebbe già schiattato di stenti). E quindi,  per lo meno, si dorme. Va beh, ti svegli con un po’ di torcicollo e una bolla tipo cartone animato giapponese che scende dal naso, ma è una goduria immensa. Per un periodo di tempo, che ho rimosso causa shock, non eravamo climatizzati. In pratica, io e il socio andavamo a dormire e ci svegliavamo (sempre se si riusciva a prendere sonno) in un lago di sudore, con la nostra sindone impressa sulle lenzuola madide. Per non parlare dell’attività ‘privata’. Altro che sfumature di grigio e rosso. Quando c’è un caldo africano nun se po’ fa’. Invidio gli eroi che dicono che l’estate risveglia l’ormone sopito. Il mio ormone suda e non ha voglia di reagire, nemmeno se sollecitato da cibo afrodisiaco e ballerini brasiliani in perizoma.

Se il  mio ormone percepisce più di 37° diventa, in automatico, testimonial della pubblicità del tè, quella che recitava: “Antò fa caldo” e, al solo al pensiero di doversi attivare, stramazza.

Ho constatato, infatti, che i miei ormoni hanno un corso di vita totalmente diverso dai miei neuroni. Mentre i secondi sono perennemente in attività, pronti a creare le scenneggiature più intrecciate della storia del cinema globale, i primi necessitano di una temperatura ‘nelle norme stagionali’ per essere svegli e dinamici. Superata la soglia è abulia pura.
Me li immagino in un dialogo tra di loro: “Hey, dobbiamo attivarci, è estate, la stagine dell’amore!“. ” Eh no, caro, è la primavera la stagione dell’amore. D’estate si va in ferie“.

Lode e pregio al signor Willis Haviland Carrier, inventore dell’aria condizionata. Bravo, bravo, bravo. Peccato che sia passato a miglior vita, sennò stasera gli darei un bel bacio in fronte prima di mettermi a russare al fresco del mio condizionatore.

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