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29

Dic 2013

Keep Calm & Say Om

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Calma, serena, calma, serena….
Questo è quello che mi auto ripeto, con preghiera costante, da quando ho aperto gli occhi questa mattina. Sono rientrata alla base, il socio dorme, il cane pure e le tartarughe giocano nell’acqua.
Intorno a me il silenzio. Non sopporto i rumori, la mattina appena sveglia.
Solo quelli della casa (i rumori, ndr) possono essere da contorno ai pensieri che hanno nuovamente preso a scorrere nervosi nella mia testa.

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27

Giu 2013

Esplodere, implodere, eruttare

scritto da / in SENZA FILTRO / Commenta

Come direbbe qualcuno “muoro” di sonno, ma l’impulso a digitare è più forte del richiamo ipnotico dello zio Morfeo che mi solletica le palpebre e mi sventola un cuscino ‘morbidoso’ davanti alle stanche membra.

Oggi ho avuto riprova, per l’ennesima volta, che il provincialismo ottuso è sinonimo di una cafonaggine che ostenta un luccichio smaltato di bassissima fattura.

Mi spiego.

Ho assistito alla scenata saccente di un grandissimo ignorante che si arrogava il diritto di insultare, senza ritegno, una persona che nulla aveva fatto se non evitare di calarsi repentinamente le braghe allo scoccare delle sue dita unte di viscida contemplazione di sè, di congiuntivi arruginiti e di spocchiosa rivendicazione del conto corrente.
In pratica, il  classico ‘signore’ leinonsachisonoio  in questione pretendeva di avere  e sapere cose (che evidentemente e chiaramente NON sapeva e non poteva immediatamente avere) e si aizzava furente contro uno sbigottito fornitore che cercava di contenere la pazienza dentro serratisimi pugni e tecniche di pranayama .

Non tollero l’arroganza gratuita, la maleducazione palesata e messa in piazza per gonfiare la coda di un  pavone pavido con la palette dei colori – della coda , intendo- smunta e sbiadita dalla eccessiva esposizione ai raggi UV, sì quelli delle prolungate sedute dall’estetista tra docce solari posticce e sopracciglia rifinite con il goniometro.

Mi stanno largamente sulle scatole quelli che si sentono chissà chi solo perchè sono nella posizione di quello che paga. Chiunque paga. Tutti paghiamo, prima o poi. Non per questo abbiamo il diritto di maltrattare e alzare i toni per dimostrare a voce quanto siamo, fondamentalmente, piccoli e insicuri. Già perché chi si gonfia tanto, specie in presenza di terze persone, solitamente lo fa per darsi un tono, per manifestare ad altri la propria incredibile personalità, il proprio carisma (del …..!) e, in soldoni, la propria insulsa mediocrità.

Ci vorrebbero delle tinozze pubbliche per incentivare a un bel bagno di umiltà. Ci vorrebbe un corso accelerato di rispetto, di buona e sana educazione civica. Ci vorrebbe un tutorial per imparare a chiedere ‘per favore’ e a rispondere ‘grazie’.

E, soprattutto, sarebbe il caso che le persone imparassero a capire che nella vita nulla è dovuto e che la calma è la virtù dei forti, ma non perché moralmente superiori ma perché  a furia di implodere prima o poi ti ‘eruttano’ in faccia tutte le cattiverie mal digerite. BOOM!!!!

 

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20

Dic 2012

Una dolce mattina

scritto da / in SENZA FILTRO / 4 commenti

È davvero incredibile come l’ambiente circostante possa influire sul tuo fisico. Mi spiego.
Sono arrivata qui dai miei spossata e fiacca, con la psoriasi in piena esplosione e una bronchitella da ultra ottantenne.
Sarà che sto dormendo le mie belle 8 ore al giorno, che il clima è mite, che i problemi li affrontò solo via email, ma il mio fisico è rinato.
La pancia è sgonfia, l’umore più morbido e le mie mani hanno riacquistato un derma sano.
Non sto facendo niente di diverso dal solito, sto semplicemente vivendo a ritmi più rallentati, riservando all’ansia un ruolo marginale. Forse è vero “lontano dagli occhi, lontano dal cuore”.
Non è una via di fuga ai problemi, non l’ho cercata. Mi rendo conto che qualcosa sta influendo molto positivamente sul mio fisico.
Unica nota dolente, la mancanza del mio socio. Ecco, questo sì.
Se lui fosse qui con me, potrei affermare di essere serenamente e stranamente calma.
Aggiungiamoci la pacatezza del luogo, la semplicità dello stile di vita – l’abbigliamento più chic da indossare è una comoda tuta da ginnastica – il fatto che ci i muove a piedi, che cucina mia madre, che non devo impazzire a pulire e che ho la mia nonnina malata vicino che mi riempie di occhiate interrogative e profonde con sorrisi sinceri.
E poi c’è mia sorella, il mio carminativo allo zucchero. Una persona che sa farti sentire importante, che ti vuole bene per quello che sei, che infonde dolcezza solo con uno sguardo.

Adesso vado a prepararmi. Indosso la mia tuta rossa natalizia per andare a salutare il mio angelo nella sua casetta degli angeli…anche il cimitero, visto con gli occhi di mia sorella, assume una connotazione quasi magica, fiabesca.
Oggi ho imparato che la bontá del fanciullino è in grado di disarmare la pianificazione più rigorosa dell’ansiolitico manager impegnato.

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