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02

Giu 2014

La mia Titina

scritto da / in SENZA FILTRO / Commenta

Oggi va così…un mal di testa picchiettante e continuo, un’ ormonale altalena di stati d’animo.

Ieri la mia nonna, quella che io fin da bambina ho sempre chiamato nonna Titina, ha deciso di andare a riabbracciare il suo re di cuori.

Mia nonna era la persona più buona del mondo, sopportava, sorrideva e mi diceva sempre di lasciar correre, perché con certa gente “o non ci badi o  non ci tratti”.

Inseparabile dalle sue carte, dalle sue riviste di gossip o di lavoro a maglia, era una donna che parlava più con gli occhi che con le parole.

Gli spaghetti li mangiava rigorosamente in un piattino da frutta, sennò erano troppi, e la pasta la condiva sempre lei, con una manciata generosa di parmigiano filante.

Non amava il formaggio  stagionato e la carne, mia nonna. Preferiva golosa un bel gelatino.
La mattina faceva colazione pucciando gli oro saiwa nell’acqua calda e il caffè lo prendeva immergendo una  zolletta di zucchero nella minuscola tazzina del servizio buono, quello con i decori rosa dipinti.

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14

Mar 2012

Al mio angelo sorridente

scritto da / in SENZA FILTRO / Commenta

Oggi sono 4 anni…e mi manchi. Sempre.

La lacrima scende dagli occhi, mentre un sorriso illumina il mio viso se penso alla gioia che mi hai regalato. Eri un concentrato di buon umore, energia, grinta…Mi hai trasmesso l’amore per la storia, il valore della famiglia, mi hai insegnato ad andare in bicicletta e a tuffarmi dagli scogli.

E’ ancora vivo il ricordo di quando mi venivi a prendere all’aeroporto di Cagliari. Io ero una bimbetta di 3 anni con un cartellino appeso al collo, spedita dai suoi genitori in Sardegna per trascorrere 3 mesi con i nonni.

Avevo la mia solita borsetta rossa, piena di barbie con il libro delle vacanze che, tanto lo sapevi anche tu, non si sarebbe aperto volentieri. Avrei preferito sfogliare Topolino, il Corriere dei Piccoli o i giornaletti di gossip della nonna.

Ricordo la tua panciona. Tu eri un amante della buona tavola, specialmente del buon vino, quello tuo, genuino, forte e inebriante come te. Adoravo appoggiare la mia testa sul tuo grembo per ascoltare ore e ore i racconti della tua esperienza durante la Seconda Guerra Mondiale. Muovevo la testa al ritmo del respiro del tuo pancione, mi rilassava, era come una forma di meditazione.

Eri una persona spontaneamente simpatica e speciale. Avevi i tuoi momenti di ‘sana dittatura’, ma venivano compensati da una generosità infinita e dal tuo canticchiare solare. Dicevi che ero il tuo ‘grillo’, perché non smettevo mai di saltare e di animare le giornate estive tue e della nonna. Ho sempre guardato con ammirazione il vostro rapporto…due persone che ho sentito intimamente e dolcemente legate l’una all’altra.

Uno degli ultimi flash che ho insieme, mi rimanda a una calda mattina di agosto. Eravamo seduti fuori dalla porta di casa, come si usa nei paesini assolati del sud, e mentre raccontavi mille cose, citando anche Dante – tu che avevi solo la 5 elementare –  intervallavi le chiacchiere con questa canzone che ti ricordava tuo padre e la tua gioventù…

Ti  voglio bene nonno,

Il tuo grillo.

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