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20

Giu 2013

Beta

scritto da / in SENZA FILTRO / Commenta

Sono settimane che non scrivo più. Colpa del trasloco, del lavoro, delle trasferte e del tempo che inghiotte affamato  i minuti.
Una marea di trasformazioni da affrontare, un trasloco fisico e figurato.
Un nostro collaboratore, dopo sette anni di vita lavorativa insieme, ha deciso di passare alla concorrenza. La cosa non mi ha stupito più di tanto, la vile pecunia tira più di mille carri di buoi. Però mi dispiace, più di quello che voglio ammettere a me stessa.
Nel frattempo sono stata una settimana a Stoccolma per lavoro, patito un po’ di freddo, ma ho avuto occasione di collaborare con uno staff internazionale fantastico.
La cosa buffa, per usare un eufemismo, è stata scoprire che i miei colleghi – pagati dal Belgio per il mio stesso lavoro – guadagnano il triplo, il tutto saldato in meno di due settimane. E pensare che qui in Italia è già grassa riuscire a lavorare…
I lavori nella nuova sede procedono bene. Siamo ancora in fase beta ma già operativi, tra scatoloni e cose che non si ritrovano nemmeno con il fiuto fino di un cane da tartufi.
Il caldo è esploso ferocemente e la pila delle cose da stirare mi guarda interrogativa…è chi ha forza di stirare con questa canicola? E, soprattutto chi ha tempo?

Per dare un po’ di coraggio ai pensieri, mi sono messa a guardare i voli e le navi per raggiungere i miei in Sardegna ad agosto. Parliamone. Ma quanto costano i traghetti? Ma chi guida le navi, Caron dimonio, con occhi di bragia?

Insomma, è tutto un gran casino, mentale, fisico e pratico. Ma, come dice sempre mio padre “il mondo è bello perché è avariato!

Spero di ritrovare presto un po’ di equilibrio e di momenti per me e per i miei neuroni.

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19

Mag 2013

E il naufragar m’è dolce in questo mare

scritto da / in SENZA FILTRO / Commenta

Domenica di maggio, carica di pioppi e di starnuti allergici…etciúú! Ecco, appunto.
Sono da sola con i miei neuroni in cucina. Accanto a me una tazzina di caffè, fragrante e profumato di tostatura, il cane che elemosina il consueto biscottino della mattina e i pensieri che circumnavigano il globo cerebrale. Tanti. Davvero tanti.
Queste ultime settimane le ho vissute in apnea. A testa bassa mi sono immersa negli abissi delle cose da organizzare, comprare, gestire, pagare, pianificare…adesso sono riemersa a filo d’acqua, a prendere una boccata d’ossigeno, provando a respirare prima di rituffarmi nel vortice aspira tutto di questo mare magnum.
Mancano due settimane al trasloco definitivo nella nuova sede e siamo ancora, tanto per restare in ambito marinaro, in alto mare. Sebbene oggi sia riemersa, l’acqua è alla gola e devo muovere con forza gambe e braccia per rimanere a galla e non sprofondare vinta dalla stanchezza.
Mi sento come un’anatra. Sai che cosa fanno le anatre? Le anatre sembrano sempre placide e serafiche, posizionate a mo’ di soprammobile sulla distesa quieta di un laghetto, ma in realtà, sotto sotto, muovono le loro zampe palmate come pazze.
Forse l’analogia non mi rende del tutto onore, se penso al loro proverbiale starnazzare…ma anche lo starnazzo ci sta…ecco, il mio più che starnazzo è un misto di parolacce da peggior bar di Caracas e risate isteriche fuori controllo.
Già perché a parte il fatto che dobbiamo ancora terminare i lavori di ristrutturazione, in soli 14 giorni ci tocca anche pulire, imbiancare, posare il parquet, smontare e montare mobili, impazzire dietro alla burocrazia, creare e terminare progetti, gestire tutte le mansioni di casa (sempre che continueremo ad averne una alla fine di questa settimana – ma questa è un’altra storia che merita una dissertazione a parte), andare per avvocati, affrontare lunghe sessioni all’Ikea [a Firenze!], farsi torturare ancora un po’ dal dentista, incontrare clienti e compiere trasferte di lavoro….solo per presentare i pesci più grossi che popolano questo oceano della nostra to do list. E alcuni di questi pesci sono davvero una palla – vedi la gestione delle pratiche amministrative.
Il fisico, forse troppo sollecitato, reagisce: Herpy, l’amico herpes ha deciso di farsi una vacanza sul labbro del socio, mentre Latso, come ci piace chiamarla in famiglia, ovvero la mia inseparabile psoriasi ha deciso di solcare i palmi delle mie mani, così per contribuire alla faccenda.
La cosa più incredibile è che, nonostante tutto, questa fase creativa sta contribuendo al collante naturale che mi lega al socio. Cioè, capiamoci, continuiamo a beccarci come due galline zitellone, ma siamo uniti sempre più da un progetto di crescita e consolidamento comune.
Ieri abbiamo anche osato interrompere i lavori concedendoci una session di puntate in lingua originale di Supernatural, un must al quale restiamo ancorati nei momenti, meglio, nelle ore d’aria. Il nostro appuntamento con mostri e zombie (e quei due stragnocchi dei protagonisti, aggiungo io) esorcizza, in tutti i sensi :-), un po’ di tensione accumulata.
Sento qualcosa che mi afferra le caviglie…credo sia qualche cavalluccio marino che mi richiama a cavalcare l’onda…un bel respiro, e giù si ritorna a nuotare tra i fondali, sperando che la barriera corallina riservi solo spettacoli e non presenti troppi ostacoli.

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