ILSOLECHERIDE

L'immaginazione coniugata all'infinito.

23

Ago 2012

Facce da treno

scritto da / in Viaggi / Commenta

Sono sul treno da Foligno ad Ancona dove mi attenderà un nuovo bolide ferrato verso Pescara.
Viaggio su un intercity vecchia scuola, quelli sudici e puzzolenti, dove non c’è volta che non trovi qualcuno adagiato, con i suoi piedozzi maleodoranti, sul tuo posto riservato. È un classico.
L’aria condizionata sembra, stranamente, funzionare e i vetri sporchi occludono naturalmente la vista delle campagne umbro-marchigiane.
Siamo in 6, tutte donne.
Di fronte a me una turista sui 24 portati male, sicuramente tedesca (ha un dizionario di fianco a lei). Legge un libro con la copertina blu, tiene le gambe accavallate e si gratta il calcagno con le affilate unghie della mano sinistra.
Accanto a lei, una giovine italica. Curatissima nel look, trucco ben delineato e gioielli da ‘Madonna del Petrolio’. Con gli occhi chiusi in modalità estatica ascolta musica dal suo lettore mp3, anzi no, ora vedo meglio, dal suo smartphone Samsung. Ha dipinto sul volto il sorriso di chi rivive con il pensiero qualcosa di bello: gli occhi della mente hanno un potere eccezionale.
Vicino a lei una brasiliana in bermuda. Niente bonone da samba…è un medico estremamente religioso che affitta appartamenti a 600 euro (diciamo anche che ama raccontare i fatti suoi per telefono e chi condivide lo scompartimento con lei non può fare a meno di ascoltare).
Veniamo al mio lato.
Una ragazzina vestita fluo, con tanto di elastico a fiori colorato, è occupata dalla lettura di un romanzo. È circa a metà libro ma, da qui, non riesco a sbirciare meglio, dettagliando a dovere.
Alla mia destra una mangiatrice di banane con gli occhiali intenta, tra una banana e l’alta, a leggere le news sul Messaggero.
E poi ci sono io, che digito sul mio iPad in attesa di smaltire la corsa, e la conseguente perdita di un polmone, per salire su questo treno. Forse è davvero arrivato il momento di smettere di fumare.
Dicevo, sono salita sul treno a culo (si può dire ‘a culo’? Ops, l’ho detto) perché sfiga ha voluto che, nel tragitto in auto da casa a Foligno – non sono partita da Perugia per evitare ore di attesa nel cambio a Foligno- ci fossero più lavori, incidenti, semafori e neo patentati che mai.
Le mie compagne di viaggio continuano a chiacchierare; ho appena scoperto che tre di loro mi lasceranno a Falconara e che la ragazza con il vestito fluo ha la raucedine, è stata in ferie in Croazia ed è pronta alla movida di Riccione.
Va beh, adesso iniziano con la politica e le frasi fatte…è meglio che mi metta a dormire. Molto meglio. Non tollero i dibattiti conditi con demagogia, banalità e poca personalità.

 

Voglio condividere questo post su...

22

Ago 2012

Romanticamente

scritto da / in SENZA FILTRO / Commenta

http://youtu.be/FSea1YPxK1c

A te che sei l’unica al mondo
L’unica ragione
Per arrivare fino in fondo
Ad ogni mio respiro
Quando ti guardo
Dopo un giorno pieno di parole
Senza che tu mi dica niente
Tutto si fa chiaro
A te che mi hai trovato
All’angolo coi pugni chiusi
Con le mie spalle contro il muro
Pronto a difendermi
Con gli occhi bassi
Stavo in fila
Con i disillusi
Tu mi hai raccolto
Come un gatto
E mi hai portato con te
A te io canto una canzone
Perchè non ho altro
Niente di meglio da offrirti
Di tutto quello che ho
Prendi il mio tempo
E la magia
Che con un solo salto
Ci fa volare dentro all’aria
Come bollicine
A te che sei
Semplicemente sei
Sostanza dei giorni miei
Sostanza dei sogni miei
A te che sei il mio grande amore
Ed il mio amore grande
A te che hai preso la mia vita
E ne hai fatto molto di più
A te che hai dato senso al tempo
Senza misurarlo
A te che sei il mio amore grande
Ed il mio grande amore
A te che io
Ti ho visto piangere nella mia mano
Fragile che potevo ucciderti
Stringendoti un pò
E poi ti ho visto
Con la forza di un aeroplano
Prendere in mano la tua vita
E trascinarla in salvo
A te che mi hai insegnato i sogni
E l’arte dell’avventura
A te che credi nel coraggio
E anche nella paura
A te che sei la miglior cosa
Che mi sia successa
A te che cambi tutti i giorni
E resti sempre la stessa
A te che sei
Semplicemente sei
Sostanza dei giorni miei
Sostanza dei sogni miei
A te che sei
Essenzialmente sei
Sostanza dei sogni miei
Sostanza dei giorni miei
A te che non ti piaci mai
E sei una meraviglia
Le forze della natura si concentrano in te
Che sei una roccia sei una pianta sei un uragano
Sei l’orizzonte che mi accoglie quando mi allontano
A te che sei l’unica amica
Che io posso avere
L’unico amore che vorrei
Se io non ti avessi con me
A te che hai reso la mia vita
Bella da morire
Che riesci a render la fatica
Un immenso piacere
A te che sei il mio grande amore
Ed il mio amore grande
A te che hai preso la mia vita
E ne hai fatto molto di più
A te che hai dato senso al tempo
Senza misurarlo
A te che sei il mio amore grande
Ed il mio grande amore
A te che sei
Semplicemente sei
Sostanza dei giorni miei
Sostanza dei sogni miei
A te che sei
Semplicemente sei
Compagna dei giorni miei
Sostanza dei giorni miei

Voglio condividere questo post su...

21

Ago 2012

Condizionati dall’aria

scritto da / in SENZA FILTRO / Commenta

Cioè, diciamola tutta,  tendenzialmente sono una dannata freddolosa. Ma questo maledetto caldaccio, chiamatelo Scipione, Caligola, Nerone, Minosse, Lucifero o Pancrazio mi ha letteramente rotto il portato allo strazio!

Mi sento come una donna in menopausa, ho vampate costanti e continue, sudo solo a respirare. No, non lo tollero più. Che stia davvero andando in menopausa senza saperlo?

Quando arriva una bella pioggia catartica a portare via tutta questa aridità? La perpetua siccità  ha afflosciato le  povere piante del mio giardino – nonostante vengano abbeverate con amore – e trasformato la verde Umbria in gialla. Sì, un giallo secco, da far west.

Se vivi in città, la tua unica fonte di ossigeno diventa l’aria condizionata. Il ventilatore non serve più a niente, sposta solo aria calda, lo puoi utilizzare al posto del phon per farti la messa in piega.  Non è mai stato così bello starsene in ufficio come in questi giorni: un freschino rigererante che stimola anche l’appetito sopito dalle folate sahariane. Ecco, questo è forse uno degli aspetti negativi dell’aria fredda che sale dai termoconvettori sparati a manetta.

Per fortuna, anche a casa, siamo dotati – solo  in camera da letto – di pinguino, non uno vero (quello sarebbe già schiattato di stenti). E quindi,  per lo meno, si dorme. Va beh, ti svegli con un po’ di torcicollo e una bolla tipo cartone animato giapponese che scende dal naso, ma è una goduria immensa. Per un periodo di tempo, che ho rimosso causa shock, non eravamo climatizzati. In pratica, io e il socio andavamo a dormire e ci svegliavamo (sempre se si riusciva a prendere sonno) in un lago di sudore, con la nostra sindone impressa sulle lenzuola madide. Per non parlare dell’attività ‘privata’. Altro che sfumature di grigio e rosso. Quando c’è un caldo africano nun se po’ fa’. Invidio gli eroi che dicono che l’estate risveglia l’ormone sopito. Il mio ormone suda e non ha voglia di reagire, nemmeno se sollecitato da cibo afrodisiaco e ballerini brasiliani in perizoma.

Se il  mio ormone percepisce più di 37° diventa, in automatico, testimonial della pubblicità del tè, quella che recitava: “Antò fa caldo” e, al solo al pensiero di doversi attivare, stramazza.

Ho constatato, infatti, che i miei ormoni hanno un corso di vita totalmente diverso dai miei neuroni. Mentre i secondi sono perennemente in attività, pronti a creare le scenneggiature più intrecciate della storia del cinema globale, i primi necessitano di una temperatura ‘nelle norme stagionali’ per essere svegli e dinamici. Superata la soglia è abulia pura.
Me li immagino in un dialogo tra di loro: “Hey, dobbiamo attivarci, è estate, la stagine dell’amore!“. ” Eh no, caro, è la primavera la stagione dell’amore. D’estate si va in ferie“.

Lode e pregio al signor Willis Haviland Carrier, inventore dell’aria condizionata. Bravo, bravo, bravo. Peccato che sia passato a miglior vita, sennò stasera gli darei un bel bacio in fronte prima di mettermi a russare al fresco del mio condizionatore.

Voglio condividere questo post su...