ILSOLECHERIDE

L'immaginazione coniugata all'infinito.

13

Set 2012

Hotel hunter: a caccia di hotel

scritto da / in Viaggi / Commenta

Sono giorni che volevo mettermi davanti alla tastiera a scrivere. Ma, come al solito, c’è stato qualcosa di più impellente che mi ha allontanato dalla digitazione.

Una delle attività che ha catturato la mia pazienza e le mie nottate in queste settimane è stata trovare un hotel a Barcellona.
Beh, qualcuno  dirà che è una cosa semplicissima, ma io vi assicuro che i requisiti della ricerca l’hanno resa un’esperienza da incubo con fregatura finale.

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26

Ago 2012

Lacrime di fine estate

scritto da / in SENZA FILTRO / Commenta

Sul treno di ritorno dall’Abruzzo, pieno di vacanzieri che hanno ultimato la pausa estiva, la pioggia battente cade…il cielo fuori dal finestrino è grigio e spento, malinconico. Si respira la tristezza racchiusa nella nostalgica lacrima degli amanti che si salutano sul binario, dei ragazzini che si apprestano a tornare a scuola, delle persone, come me, che hanno la consapevolezza che la pacchia è finita. Si torna a lavorare.
Beatrice, la perturbazione fresca che attraversa in questi giorni il nostro Belpaese, spazza via l’estate di Scipione, Caligola e Lucifero e confonde le lacrime con le gocce di pioggia.
Una lacrima densa di nostalgia scende anche sul mio viso…ho fatto il pieno di parenti nelle ultime settimane tra Sardegna e Abruzzo: papà, nonna, mamma, sorella, zia, nonno…e,quando mi allontano da loro, è sempre tremendamente triste.
Non che mi manchi vivere in casa con i miei, ma tutte le volte che ci riuniamo è un po’ come riassaporare il Natale di quando ero bambina, ricco di gioia e spensieratezza, di ricordi familiari e di piccole cose.
Siamo tutti sparsi in giro per l’Italia e riuscire a trovare un’occasione per stare insieme è sempre difficile tra lavoro, problemi di salute e imprevisti dietro l’angolo.
Mentre scrivo la pioggia segue il ritmo del treno e una melodia dolce accompagna i miei pensieri.
Una poesia intimamente introspettiva innaffia lo sguardo perso tra le colline oltre il finestrino.
Rime sciolte tra meditazione ed evocazione. Sensibilmente romantica rivivo la felicità di dare senso al tempo, agli attimi, alle sfumature di pensiero.
Magia di una estate che mi saluta e mi ricorda di assaporare il più profondo senso della vita.

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23

Ago 2012

Facce da treno

scritto da / in Viaggi / Commenta

Sono sul treno da Foligno ad Ancona dove mi attenderà un nuovo bolide ferrato verso Pescara.
Viaggio su un intercity vecchia scuola, quelli sudici e puzzolenti, dove non c’è volta che non trovi qualcuno adagiato, con i suoi piedozzi maleodoranti, sul tuo posto riservato. È un classico.
L’aria condizionata sembra, stranamente, funzionare e i vetri sporchi occludono naturalmente la vista delle campagne umbro-marchigiane.
Siamo in 6, tutte donne.
Di fronte a me una turista sui 24 portati male, sicuramente tedesca (ha un dizionario di fianco a lei). Legge un libro con la copertina blu, tiene le gambe accavallate e si gratta il calcagno con le affilate unghie della mano sinistra.
Accanto a lei, una giovine italica. Curatissima nel look, trucco ben delineato e gioielli da ‘Madonna del Petrolio’. Con gli occhi chiusi in modalità estatica ascolta musica dal suo lettore mp3, anzi no, ora vedo meglio, dal suo smartphone Samsung. Ha dipinto sul volto il sorriso di chi rivive con il pensiero qualcosa di bello: gli occhi della mente hanno un potere eccezionale.
Vicino a lei una brasiliana in bermuda. Niente bonone da samba…è un medico estremamente religioso che affitta appartamenti a 600 euro (diciamo anche che ama raccontare i fatti suoi per telefono e chi condivide lo scompartimento con lei non può fare a meno di ascoltare).
Veniamo al mio lato.
Una ragazzina vestita fluo, con tanto di elastico a fiori colorato, è occupata dalla lettura di un romanzo. È circa a metà libro ma, da qui, non riesco a sbirciare meglio, dettagliando a dovere.
Alla mia destra una mangiatrice di banane con gli occhiali intenta, tra una banana e l’alta, a leggere le news sul Messaggero.
E poi ci sono io, che digito sul mio iPad in attesa di smaltire la corsa, e la conseguente perdita di un polmone, per salire su questo treno. Forse è davvero arrivato il momento di smettere di fumare.
Dicevo, sono salita sul treno a culo (si può dire ‘a culo’? Ops, l’ho detto) perché sfiga ha voluto che, nel tragitto in auto da casa a Foligno – non sono partita da Perugia per evitare ore di attesa nel cambio a Foligno- ci fossero più lavori, incidenti, semafori e neo patentati che mai.
Le mie compagne di viaggio continuano a chiacchierare; ho appena scoperto che tre di loro mi lasceranno a Falconara e che la ragazza con il vestito fluo ha la raucedine, è stata in ferie in Croazia ed è pronta alla movida di Riccione.
Va beh, adesso iniziano con la politica e le frasi fatte…è meglio che mi metta a dormire. Molto meglio. Non tollero i dibattiti conditi con demagogia, banalità e poca personalità.

 

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