ILSOLECHERIDE

L'immaginazione coniugata all'infinito.

18

Mar 2012

Lo sgambettatore professionista

scritto da / in SENZA FILTRO / Commenta

Il lavoro di squadra non è per tutti. Mi capita sempre più spesso di collaborare con delle persone e di rendermi conto che siamo davvero della specie darwiniana più aggressiva nella lotta alla sopravvivenza.

Spesso il mors tua, vita mea, diventa un mantra sottile da celare davanti a sorrisini ipocriti di facciata mentre si entra a ‘gamba tesa’ alle spalle del proprio compagno di squadra (e non dell’avversario!).

Ragionando, non è l’egocentrico che non sopporto. Se tu ti vanti di essere bravo, vuoi tutte le attenzioni su di te, il tuo obiettivo è essere il leader del gruppo e, comunque, non danneggi nessuno, ci sta tutta. E’ una questione di carattere.

Quello che mi infastidice è chi crede che per mettere in luce le proprie capacità si debbano sminuire quelle degli altri. Non sopporto lo sgambettatore professionista, Quello che con te fa il compagnone, la persona che “siamo amici, condividiamo le informazioni e supportiamoci a vicenda” e poi, appena giri l’angolo o specialmente davanti a te (con capi, clienti e affini davanti),si diverte a ingigantire le tue mancanze e a variare le versioni dei fatti per sottolinare mamma-mia-quanto-sono- bravo-IO. Gode dell’inciampo altrui e non si rende conto della sua inevitabile caduta di stile.

Lo sgambettone, in fondo, è un insicuro. Crede che sia questo il modo di farsi strada nella vita, perché la sola professionalità non basta, bisogna ‘urlare’ per farsi notare, a scapito dello spirito di gruppo. Non penso, comunque, che abbia una esistenza serena. Le sue giornate sono alimentate da continui flussi di pensiero atti ad analizzare e smascherare le imperfezioni altrui con meccanismi mentali sottili e, a volte, diabolici…E che giramento di neuroni!

Tuttavia, se tutto questo tempo venisse impegnato per fare bene il proprio lavoro e basta, non ne guadagnerebbe in salute e in risultati ottenuti? La cosa bella del lavorare in team è data da una miscela di ingredienti come scambio, interazione, condivisione di capacità e risorse. Ognuno interpreta il proprio ruolo,e ognuno contribuisce alla riuscita di un progetto. Insieme.

Sarà che avrò visto troppe volte i 7 nani di Biancaneve spaccare le pietre insieme, canticchiando ahi-ohhhh, ma io voglio continuare a credere alle favole. Penso che il modo migliore per mettere in luce le proprie abilità non stia nella gomitata o nello sgambetto, ma nel far bene il proprio, umilmente accettando i propri limiti con lo stimolo di crescere e migliorarsi, nello scambio continuo di informazioni, saperi e conoscenze. Mi piace pensare che lavorare insieme sia come suonare all’interno di un’orchestra o di una jazz band che, anche improvvisando, sa regalare il piacere della sinergia di diversi strumenti differenti che, ascoltandosi l’un l’altro,  producono 1 musica. Ensemble.

…anche perché, caro sgambettatore professionista, devi stare attento. Se continui a ‘fare falli’ prima o pui anche per te scatterà il cartellino rosso. Per ora, cartellino giallo.

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14

Mar 2012

Al mio angelo sorridente

scritto da / in SENZA FILTRO / Commenta

Oggi sono 4 anni…e mi manchi. Sempre.

La lacrima scende dagli occhi, mentre un sorriso illumina il mio viso se penso alla gioia che mi hai regalato. Eri un concentrato di buon umore, energia, grinta…Mi hai trasmesso l’amore per la storia, il valore della famiglia, mi hai insegnato ad andare in bicicletta e a tuffarmi dagli scogli.

E’ ancora vivo il ricordo di quando mi venivi a prendere all’aeroporto di Cagliari. Io ero una bimbetta di 3 anni con un cartellino appeso al collo, spedita dai suoi genitori in Sardegna per trascorrere 3 mesi con i nonni.

Avevo la mia solita borsetta rossa, piena di barbie con il libro delle vacanze che, tanto lo sapevi anche tu, non si sarebbe aperto volentieri. Avrei preferito sfogliare Topolino, il Corriere dei Piccoli o i giornaletti di gossip della nonna.

Ricordo la tua panciona. Tu eri un amante della buona tavola, specialmente del buon vino, quello tuo, genuino, forte e inebriante come te. Adoravo appoggiare la mia testa sul tuo grembo per ascoltare ore e ore i racconti della tua esperienza durante la Seconda Guerra Mondiale. Muovevo la testa al ritmo del respiro del tuo pancione, mi rilassava, era come una forma di meditazione.

Eri una persona spontaneamente simpatica e speciale. Avevi i tuoi momenti di ‘sana dittatura’, ma venivano compensati da una generosità infinita e dal tuo canticchiare solare. Dicevi che ero il tuo ‘grillo’, perché non smettevo mai di saltare e di animare le giornate estive tue e della nonna. Ho sempre guardato con ammirazione il vostro rapporto…due persone che ho sentito intimamente e dolcemente legate l’una all’altra.

Uno degli ultimi flash che ho insieme, mi rimanda a una calda mattina di agosto. Eravamo seduti fuori dalla porta di casa, come si usa nei paesini assolati del sud, e mentre raccontavi mille cose, citando anche Dante – tu che avevi solo la 5 elementare –  intervallavi le chiacchiere con questa canzone che ti ricordava tuo padre e la tua gioventù…

Ti  voglio bene nonno,

Il tuo grillo.

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13

Mar 2012

Le 10 regole da seguire se hai un hotel

scritto da / in Viaggi / Commenta

Di hotel ne ho visti tanti, per lavoro e per diletto.

Ogni volta mi trovo a constatare che gli albergatori non applicano alcune regole fondamentali per commercializzare la propria struttura.

Si vantano di avere un booking engine per disintermediare dalle OTA (ma non lo aggiornano con le offerte), creano profili sui social network (e non li seguono), scrivono nuovi contenuti (ma non li localizzano), dichiarano di avere la connessione wifi nella propria struttura e te la fanno pagare. Cara, molto, troppo cara. E in più, nell’era del travel 2.0, aspettano il walk in e non sfruttano le potenzialità del web.

Caro albergatore devi imparare a seguire 10 piccole regole. Solo 10. Non fanno miracoli, ma sono importanti, come far trovare la camera sempre pulita.

  1. Wifi gratis. Sempre!
  2. Vendere la destinazione. Le persone prima di arrivare al tuo hotel, cercano informazioni sul luogo che intendono visitare
  3. I social network richiedono impegno, interazione e nuovi post
    (non solo spam! grazie)
  4. Le offerte devono essere presenti anche nel booking engine, non solo nella paginetta dedicata
  5. se il sito è multilingua, ogni volta che inserisci un nuovo contenuto in italiano, localizzalo nelle lingue straniere
  6. La parity rate è importante. Non è ammissibile vedere camere vendute sulle OTA a un prezzo, chiamare il tuo hotel e scoprire che se prenoto direttamente mi tocca  spendere di più. Io non ci perdo niente, tu sì.
  7. Rispondi alle recensioni sui vari Tripadvisor…anche a quelle positive!
  8. Una volta che il cliente ha soggiornato nella tua struttura, manda una mail e ringrazialo. Utilizza questo canale per girare qualche promo speciale, auguragli buon compleanno…coccolalo!
  9. Rispondi al telefono e alle mail con tempistiche brevi. Ti lamenti che non hai prenotazioni e poi scopro che leggi una richiesta di quotazione dopo 3 giorni o, peggio, mi lasci in balia di una segreteria telefonica?
  10. Impara a sorridere. Il sorriso si percepisce anche via mail, al telefono. Quando sei alla reception non far sentire i tuoi ospiti come ‘il pesce che puzza’. Senza di loro, il pesce, quello lesso però, sei tu.

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