Pensieri, senza filtro.

Quando le dita improvvisano sulla tastiera

01

Mag 2013

10 cose che mi fanno sorridere

scritto da / in SENZA FILTRO / Commenta

Ci sono cose che mi danno davvero soddisfazione, quelle che quando le senti, vivi, scruti, osservi ti fanno inclinare la bocca in un ghignetto di approvazione sornione, una strizzata d’occhio ruffiana, una pacca sulla spalla che dice: “dammi- il-5- fratello- ci- stai-dentro- una-cifra!”

Ecco, quelle cose lì.

Nel decalogo delle  cose che mi fanno sorridere e che mi mettono di buon umore devo certamente annoverare:

  1. mio padre che legge l’inglese con la sua pronuncia da “ma come cazzo è possibile che si pronuncia diverso da come lo leggo?
  2. mia sorella che canta. Credo sia la persona più stonata del globo terracqueo, ma lei si sente un misto Lady Gaga e Pavarotti che fa paura e tremare le trombe del povero Eustachio
  3. i clienti, quelli che sai che li producono sul wc (i soldi, ndr), che vogliono lo sconticino o l’omaggio poi li vedi salire sulla fiammeggiante Maserati e ti chiedi come contrattino con il benzinaio
  4. il bimbo che canta, balla, ruota e sorride così, perché gli va, perché quello spirito che ha lo vorresti anche tu, sempre. Specialmente quando ti arrivano le cartelle di Equitalia o dell’Agenzia delle Entrate
  5. io, mentre scrivo qualcosa di stupido, tipo adesso. Se mi potessi riprendere, osserverei una pirla che sorride mentre digita compulsivamente sulla tastiera in una mise da ‘non sono l’antisesso, sono proprio la negazione dell’ormone eccitato di primavera’
  6. le storpiature dei nomi  dei telefilm o delle telenovela delle persone anziane, meravigliose, creative, uniche, quelle dove Brooke diventa Brusk per capirci
  7. il mio cane quando, con la sua carota sonora in bocca, scappa per proteggere fiero il suo trofeo di gomma rumoroso e fastidioso come pochi
  8. le persone che si sentono strarrivate, top manager della fava che poi cannano clamorosamente i congiuntivi o scivolano in dissertazioni banali e incomprensibilmente pallose
  9. chi riesce a non prendersi mai troppo sul serio, che sa giocare con l’autoironia in modo intelligente
  10. il socio che balla sui ritmi maranza e tamarri. Sì, lui che cerca di controllarsi sempre con il suo à plomb da Lord Flemming (i bradipi in letargo sono più reattivi di lui). Lui che è non è mai sopra le righe o goffo come la sottoscritta. Ecco, lui, quando meno te lo aspetti si trasforma, e l’effetto è più o meno questo

Adoro ci riesce a vivere libero da tutti gli schemi preconfezionati, che sa ballare come se nessuno lo stesse vedendo, che se ne fotte, che la vita è mia e me la godo come mi va 🙂

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30

Apr 2013

Nuovo

scritto da / in SENZA FILTRO / 2 commenti

Wow che periodo intenso e produttivo. Sono iniziati i lavori per la nuova sede della società e mi sto districando tra cartongesso, elettricisti, idraulici, porte, mobili, pareti da imbiancare, laminati dell’Ikea e mattoncini in stile newyorchese.
Nel frattempo condisco i lavori di manovalanza con tutta la meravigliosa burocrazia italica che sa bene come farti sprecare tempo, carta e soldi con una miriade di pugnette scartoffie per una sola variazione di indirizzo.
Il cambiamento che preannunciavo a dicembre sta sempre più prendendo piede. Nuova commercialista, nuova sede, nuovissimi clienti sia per il web che per i viaggi da accompagnare, nuova partita IVA da aggiungere a quella della società (così per pagare un po’ di nuove tasse in più), nuovi fornitori, nuova banca, nuova residenza (diventerò presto cittadina umbra), nuova bici (gentilmente concessa dal mio amico Stefano, il migliore amico che ogni essere vivente possa desiderare), nuova casa di famiglia (i miei hanno definitivamente abbandonato la Lombardia per la Sardegna), nuova attività giornalistica per una testata locale, nuova vita da fumatore elettronico, nuovo medico e nuovissimo dente devitalizzato dopo mesi di antibiotici e torture.
Insomma, le novità si rincorrono e mi rincorrono.
Dopo mesi di buio, inizio a rivedere la luce. Una luce azzurra, da quinto chakra, carica di spirito comunicativo, di scrittura, di creatività e di ottimistica determinazione, gialla come il terzo chakra.
Prossimo obiettivo? New York e guai a chi mi ferma! Appena avremo sistemato tutto, e una volta che il socio avrà il suo nuovissimo passaporto, voglio fargli fare, per la prima volta, un nuovissimo volo intercontinentale per vedere se i mattoncini del nuovo ufficio sono davvero in stile Big Apple! Qualcuno potrebbe pensare: “e minchia devi volare fino negli Stati Uniti per vedere du’ mattoni?” Echetelodicoafare, è la prima scusa che mi è venuta in mente 🙂

Il nome della destinazione la dice tutta..NEW York, una nuova York, una nuova città, una nuova meta da esplorare, nuova come il cambiamento, il mantra che scandisce le mie giornate.

Come le fasi lunari, sono in piena evoluzione, sono in una rivoluzione, fatta di piccole cose, tanti piccolissimi mattoncini (a proposito, ma quanto cazzo costano i  mattonicini da applicare alle pareti?!) che piano piano costruiscono nuovi spazi, delimitano nuovi ambiti, amplificano il mio raggio d’azione e per certi versi, iniziano a mettermi in una relazione più stretta con i miei interessi più profondi. Il lavoro da fare è ancora mooooolto, ma non mi stanco per così poco 🙂

Riflettendoci, le uniche  costanti, in tutti questi mutamenti, rimangono la vicinanza e il supporto del socio che, tutto sommato, è il mio vintage per la vita.

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13

Apr 2013

Primavera in Umbria

scritto da / in SENZA FILTRO, Viaggi / 7 commenti

Ci sono tre cose che mi svoltano la mattinata: 2 caffè e il sole.
Mi accontento di poco io che sono una workaholica, come amano definirmi ultimamente.
Più che alcolizzata di lavoro, mi sento una persona fortunata che ha la possibilità di fare due [tra poco tre] lavori che ama e che sente minimamente il peso delle ore passate a fare cose, vedere gente e risolvere problemi.
O meglio, il peso lo sento…non sono bionica, ma davvero, se mi gaso di caffè e fuori c’é il sole ho tutta la grinta per affrontare con il sorriso le mille incombenze quotidiane.

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