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18

Giu 2014

Un sorriso nell’armadio

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Me lo ero ripromessa: da questa settimana avrei nuovamente indossato il mio sorriso.

Non è stato facile ritrovarlo nell’armadio delle emozioni. Le settimane passate sono state davvero dense di eventi pieni di dolore, responsabilità, e il vuoto ha iniziato a raggelare gli angoli più bui e incerti della coscienza.

Pensieri negativi hanno attraversato con veemenza la mente e hanno cercato di oscurare il sole che  mi riscalda. Ho chiuso a chiave, nel cassetto della speranza, il mio sorriso migliore e ho indossato una maschera.

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15

Dic 2013

Pigiama is a state of mind

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Pigiama is a state of mind.

Parliamone.

Oggi è sabato, sono alle prese con un po’ di progetti web da ultimare, i regali di Natale da scegliere, il piccolo Buck malato (Buck è il nostro cane, nostro ‘fillio’, come ci piace chiamarlo, sì senza ‘g’ e con doppia ‘l’)  la mia stramaledetta  sinusite da esorcizzare  mi costringe a indossare un cappello di lana calato sulla fronte per riscaldare i seni irritati – quelli paranasali, intendo. Gli altri (seni, ndr) sono semplicemente depressi per le dimensioni ridotte 🙂

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01

Mag 2013

10 cose che mi fanno sorridere

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Ci sono cose che mi danno davvero soddisfazione, quelle che quando le senti, vivi, scruti, osservi ti fanno inclinare la bocca in un ghignetto di approvazione sornione, una strizzata d’occhio ruffiana, una pacca sulla spalla che dice: “dammi- il-5- fratello- ci- stai-dentro- una-cifra!”

Ecco, quelle cose lì.

Nel decalogo delle  cose che mi fanno sorridere e che mi mettono di buon umore devo certamente annoverare:

  1. mio padre che legge l’inglese con la sua pronuncia da “ma come cazzo è possibile che si pronuncia diverso da come lo leggo?
  2. mia sorella che canta. Credo sia la persona più stonata del globo terracqueo, ma lei si sente un misto Lady Gaga e Pavarotti che fa paura e tremare le trombe del povero Eustachio
  3. i clienti, quelli che sai che li producono sul wc (i soldi, ndr), che vogliono lo sconticino o l’omaggio poi li vedi salire sulla fiammeggiante Maserati e ti chiedi come contrattino con il benzinaio
  4. il bimbo che canta, balla, ruota e sorride così, perché gli va, perché quello spirito che ha lo vorresti anche tu, sempre. Specialmente quando ti arrivano le cartelle di Equitalia o dell’Agenzia delle Entrate
  5. io, mentre scrivo qualcosa di stupido, tipo adesso. Se mi potessi riprendere, osserverei una pirla che sorride mentre digita compulsivamente sulla tastiera in una mise da ‘non sono l’antisesso, sono proprio la negazione dell’ormone eccitato di primavera’
  6. le storpiature dei nomi  dei telefilm o delle telenovela delle persone anziane, meravigliose, creative, uniche, quelle dove Brooke diventa Brusk per capirci
  7. il mio cane quando, con la sua carota sonora in bocca, scappa per proteggere fiero il suo trofeo di gomma rumoroso e fastidioso come pochi
  8. le persone che si sentono strarrivate, top manager della fava che poi cannano clamorosamente i congiuntivi o scivolano in dissertazioni banali e incomprensibilmente pallose
  9. chi riesce a non prendersi mai troppo sul serio, che sa giocare con l’autoironia in modo intelligente
  10. il socio che balla sui ritmi maranza e tamarri. Sì, lui che cerca di controllarsi sempre con il suo à plomb da Lord Flemming (i bradipi in letargo sono più reattivi di lui). Lui che è non è mai sopra le righe o goffo come la sottoscritta. Ecco, lui, quando meno te lo aspetti si trasforma, e l’effetto è più o meno questo

Adoro ci riesce a vivere libero da tutti gli schemi preconfezionati, che sa ballare come se nessuno lo stesse vedendo, che se ne fotte, che la vita è mia e me la godo come mi va 🙂

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