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03

Set 2015

Mal di schiena: una lettura psicosomatica

scritto da / in Corpo, SENZA FILTRO / Commenta

Sono qui,bloccata a letto ancora una volta da una strega malefica.

Ultimamente il mal di schiena o lombalgia, mi sta colpendo sempre con maggior frequenza. Non ho mai sofferto di questo tipo di dolore, anche se una predisposizione genetica c’è, visto che tutta la famiglia di mia madre ha avuto o ha ancora problemi a livello dell’apparato locomotore.

Per capirci qualcosa di più, ho voluto vedere se esiste un modo più profondo e più radicale di combattere il dolore, esplorando le letture e le interpretazioni della meta medicina.

Perché d’improvviso viene il mal di schiena? È possibile cercare o trovare delle cause psicosomatiche, che vadano quindi oltre al mero fattore meccanico, muscolare o osseo?

Mi sono documentata e ho consultato qualche manuale segreto per capire quali potrebbero essere le cause psicosomatiche del mal di schiena, e se  possiamo stanare il dolore, oltre quello fisico.

Ti racconto quello che ho scoperto.

Il mal di schiena è spesso associato a paura, ansia, stress e depressione, che  ‘pesano’  sulla nostra colonna vertebrale, impedendoci di ‘stare dritti’ e affrontare con sicurezza la vita.
Avere il mal di schiena, secondo la lettura psicosomatica, è sintomo di paura, della mal sopportazione della propria esistenza e degli elementi che gravitano e incombono intorno e su di sé. La schiena è il luogo, in chiave figurata e non, che utilizziamo per trasportare fardelli e pesi. Le contratture improvvise che colpiscono la zona lombare sono generate da un irrigidimento (quando contrai, trattieni/rifiuti qualcosa) che impedisce di sopportare (leggilo etimologicamente come ‘portare sopra’ la schiena) un peso che costringe a piegarsi e abbassarsi, in tutti i sensi. La muscolatura si tende, il dolore spezza e il corpo inserisce il ‘codice rosso’: siamo in un momento della vita che non riusciamo a più a tollerare, qualcosa grava su di noi schiacciandoci.

DOBBIAMO INTERVENIRE.

Mal di schiena e chakra

Le patologie del sistema scheletrico fanno capo al primo chakra o chakra della radice (Muladhara Chakra). Dal punto di vista energetico, i dolori dell’apparato locomotore  sono quindi connessi con tutto quello che é rappresentato dal rosso chakra alla base della colonna, dove risiedono le nostra fondamenta e si erge il pilastro della sicurezza e di tutto quello che rappresenta: casa, lavoro, denaro e appartenenza, affermazione del sé.

Secondo la lettura energetica basata sui chakra, le patologie dello scheletro rappresentano la visione del mondo  attraverso il filtro dell’insicurezza e della paura che minacciano la sopravvivenza. L’ansia impedisce di sentire le proprie radici affondare nella madre Terra (elemento di questo chakra) e  risuona disarmonica, con il fiato sempre più corto.

Il primo chakra rappresenta anche la sicurezza in se stessi e la fiducia nei confronti di ciò che ci circonda. Abbiamo una lombalgia acuta? Allora fermiamoci e ascoltiamoci. Come stiamo percependo, quello che stiamo facendo e lo stile di vita che stiamo conducendo?

Tengo a precisare che non sono un medico o uno psicologo, per cui non sono in grado di dare una lettura chiara, scientifica e razionale della patologia. Credo sia importante rivolgersi a degli specialisti, trovare persone  competenti che ci aiutino a valutare e analizzare con serietà  i problemi fisici. Sempre.

Sono convinta, però,  che la nostra testa incida e influisca sul nostro benessere fisico. É per questo che indago sui significati reconditi, a livello meramente energetico e  psicologico, delle nostre malattie.

La Terra

Il primo chakra, per riprendere il discorso, é collegato al corpo fisico attraverso l’elemento Terra. E la terra può essere intesa anche come  il luogo nel quale abitiamo. Se ci sono tensioni a livello del chakra della radice, questo potrebbe essere dovuto anche al fatto che abbiamo difficoltà ad abitare nel luogo nel quale ci troviamo, non ci sentiamo a casa ma ‘fuori luogo’.

O ancora, possiamo pensare al dolore dei lombi come al prolungamento emotivo del dolore dello stare sulla terra, perché ci sentiamo minacciati, poco accolti, in uno stato precario di  instabilitá. Non a caso, il mal di schiena impedisce di stare correttamente ben eretti, la posizione che incarna per eccellenza equilibrio, sicurezza e consapevolezza.

La madre e la femminilità

Il primo chakra é in relazione al rapporto con la madre, partendo  dal concetto più ampio di Madre Terra, fonte di nutrimento, riparo, accoglienza, amore radicato e viscerale.

Un rapporto non stabile o di sudditanza nei confronti di una madre genera paure, tensioni, irrigidimenti e sete d’amore, un amore appassionato, di colore  rosso che bene rappresenta il sentimento primordiale, il piú vero e carnale legame di sangue. Per una donna la relazione con la madre può essere anche schema del rapporto con la propria femminilità. Lo squilibrio ci fa tremare, vacillare, ci rende instabili, insicure. Non ci amiamo, non ci accettiamo, manca il nutrimento, manca il calore protettivo che ci sprona impavide e fiduciose nel lavoro, nelle relazioni, e nel rapporto con noi stesse.

Ovviamente faccio riferimento al primo chakra perché sto analizzando un dolore di schiena nella zona lombosacrale; se il dolore d tocca gli arti superiori, sará opportuno chiamare in causa anche gli altri chakra.

E io? Tiriamo le somme

Dopo questa sommaria analisi, diciamo che qualche ingrediente nella mia dispensa l’ho trovato.

La causa del mio mal di schiena posso ricondurla a un colpo d’aria, a qualche manovra distratta o all’assunzione di posture scorrette. Fatto sta, comunque, che sto attraversando una fase della mia vita piuttosto complicata, dove la paura è pronta a far tremare la terra sotto i piedi e genera molta instabilità. Nonostante il percorso interiore che mi invita  ad avere sempre un atteggiamento positivo e solare, in questi mesi fatico parecchio. Le tensioni a livello lavorativo sono diventate molte, personalmente ho accumulato troppi punti interrogativi (che mi piacerebbe si raddrizzassero in esclamativi)  ma la cosa peggiore è che mi sento in gabbia, vincolata da condizionamenti che mi impediscono di agire come vorrei.

Per il momento continuiamo con il gel all’arnica e nei casi di dolore maggiore con il Voltaren, sperando che questo mal di schiena se ne vada e con lui tutte tutte le insicurezze e le paure.

Voglio condividere questo post su...

Grazie :)
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