Pensieri, senza filtro.

Quando le dita improvvisano sulla tastiera

20

Feb 2014

Imbrattare di giallo una giornata nera

scritto da / in SENZA FILTRO / Commenta

Sarà che il tempo fa schifo, sarà che ho il naso tappato (sì, ancora!), sarà che sto facendo un lavoro che esaurisce anche Mr Duracell attaccato a una spina,  sarà che ho litigato con il socio…ma io oggi

Ho voglia di sole, di fiori colorati, di allegria, di romanticismo, di leggerezza, di semplicità, di abbracci, di dolce fare niente, di anime che si cercano, di poesia, di rosa, di giallo, di verde, di azzurro pulito come il cielo, e di bianco, soffice come le nuvole.

Ho bisogno di una canzone semplice dal ritmo orecchiabile, di un ritornello che fa ballare. Voglio respirare gioia, inebriarmi di aria frizzante.

Voglio una giornata rustica e verace, voglio sentirmi libera, senza zavorre. Voglio volare alto con un sorriso stampato in faccia. Voglio correre tra le colline, giocare a mamanonmama con una margherita, allargare le braccia e abbracciare il mondo.

Però oggi è così. Spento. Scarico. Senza luce. Un cupo, incazzoso, depresso, poco stimolato, moscio, grigio, anzi nero giovedì del cazzo. Non mi appartiene. Io non sono l’autunno.

Sono la primavera. Sono dolcemente calda, imprevedibile, con i miei rovesci e le piogge frequenti, ma piena di colori, un albero in fiore che prima o poi darà succosi frutti. Sono il sole che tiepido scalda ma poderoso illumina il caleidoscopio della natura che si risveglia dal letargo.

Già, però oggi ho troppi brividi lungo la schiena, troppe intuizioni nere.

Sto cercando di riprendere il sorriso, sto provando a ritrovare la mia inguaribile forza d’animo e, come sempre, devo dire grazie a lui, il mio musicoterapeuta dell’ottimismo, l’unico che riesce a caricarmi anche nei momento più tristi.


Cerco spensieratezza, amore infinito. Non voglio soffocare, voglio urlare un sereno nonmenefregadellavoroedeisoldiquellochecontaèsololAMORE.
Devo avere il coraggio di guardarmi allo specchio senza troppe riflessioni. Ho bisogno di accettazione, di pace, di quiete, di fiducia, di fragoroso benessere.

Sarà colpa della routine che odio, dell’abitudine che confortando appiatisce e ammorba?

L’abitudine sai è il peggiore dei guai
Si diventa come due vecchi comici
Che non ridono più
Che non inventano più
Che sono li a rassicurare il pubblico

…cantava Lorenzo.

Vorrei che gli occhi tornassero asciutti.
Voglio imbrattare di vernice gialla questa giornata nera.

 

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Grazie :)
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