Pensieri, senza filtro.

Quando le dita improvvisano sulla tastiera

24

Mag 2012

Castelli di sabbia

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Ho un sacco di cose da fare, progetti da redigere, conti da far tornare ( noblesse oblige contro la crisi parlamentare?!…beh, forse questa è un po’ freddina e criptica: leggi ‘conti’ = ‘nobili’ !?…ok, lasciamo stare!) e tanta adrenalina sopita da far esplodere o da eliminare. Nonostante tutto, i miei amichetti neuroni mi portano con il pensiero altrove, mi portano a rimuginare sul comportamento [inaspettato] di alcune persone e sulla mia reazione.

Eccomi qui, invece di mettermi a fare le mie cosuzze quotidiane, che incombono assassine sulla mia scrivania, ho deciso di applicare una tecnica buddista ai miei pensieri.

Non serve a nulla continuare a ripetersi che non ne vuoi parlare, che non ci vuoi pensare…Conviene invece affrontare il rospo – non mandarlo giù perché sarebbe indigesto – guardare in faccia il problema, la questione o comunque la cosa che ci ronza come una mosca fastidiosa sulla punta del naso (ahi,ahi, ma le mosche non si posano sulle cacche???…va beh, lasciamo stare sennò poi devo concentrarmi sulla mia autostima :-))

Il buddismo insegna: prendi il problema e inizia a spezzettarlo, frammentalo in tante piccole parti…e poi, fiù, svanirà da solo…perderà consistenza e grandezza, tornerà a una dimensione affrontabile e gestibile…o, addirittura, si dissolverà come sabbia spazzata via dal vento.

Sono i nostri castelli di sabbia mentali, quelli che basta davvero un soffio di vento, un colpo di onda per farli crollare. Sono quelli che dobbiamo stare attenti a non continuare a costruire per evitare di pagarci pure l’IMU sopra!

Ma veniamo alla questione…Credi di avere degli amici, delle persone di cui fidarti e alla fine , puntualmente avverti un leggero dolore al lato B, noti un improvviso e inaspettato cambio di atteggiamento, che non sai come giustificare, come interpretare, e ci rimani male, rimugi come una mucca assassina.

Se prima potevi contare sull’appoggio di certe persone, sulla loro stima e sul loro supporto, d’improvviso scopri che avevi fatto male i conti, che la tua fiducia era probabilmente mal riposta…

La sensibilità eccessiva a volte è davvero deleteria per il tuo sistema immunitario. Tu stai male, somatizzi e non risolvi nulla!
Regola numero uno: farsi scivolare addosso le cose, non ragionar di loro e passare per dirla alla Virgilio della Divina Commedia…in pratica,  imparare ad agire a prescindere. Non vale la pena costruire  frasi ipotetiche, interrogandoci su un possibile errore da parte nostra ( che, per lo più, dopo attenta autocritica, sappiamo non aver commesso!)

Ok, credo che la cosa abbia funzionato. Un bel vento di maestrale ha allontanato le nuvole della mia testa celeste (ma che tinta uso???!), sento i miei neuroni più leggeri! Mettere nero su bianco la questione mi ha aiutato a sminuirla, demolirla e puff!

… un bel #macchisenefrega (con hashtag è più figo!), sorriso  stampato e ritrovata voglia di fare: evacuazione del pensiero negativo  effettuata.

Ora sono più libera 🙂

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Grazie :)
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