Pensieri, senza filtro.

Quando le dita improvvisano sulla tastiera

25

Lug 2016

Limonata allo zenzero e pensieri acquosi

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Puoi ammalarti a luglio? Se ti chiami Giada – aka Jadosa, sì. È da più di una settimana che faccio i conti con raffreddore, mal di schiena, febbre e un mal di gola che brucia come la mano di Muzio Scevola sul fuoco. Per non farmi mancare niente, ci ho messo su un bel carico di nausea. Diciamo che ho tutti i sintomi per iniziare a pianificare il mio funerale su Google.

limonata allo zenzeroLa mia temperatura corporea si regola come un termostato rotto. Quando fuori arrivano fulmini e saette, ho caldo; quando esce un sole che fa sudare anche l’acqua, muoio di freddo. Lo so, la normalità non alberga dalle mie parti.

Per ovviare alla sensazione di essere in balia delle onde, su una Tirrenia qualunque, mi sono fatta una limonata allo zenzero. In pratica ho sbucciato lo zenzero, l’ho messo nel frullatore, ho aggiunto succo di limone, 1 litro di acqua e 3 cucchiai di miele. Ho rifrullato tutto e me lo sono travasato in una bottiglia vuota.

La versione estiva, da bere fredda o a temperatura ambiente, di quello che ingurgito tutte le mattine prima di fare colazione. Dice – dice, ho detto – che rafforza il sistema immunitario.

Vabbè, ma il mio è fallato, non fa testo, né post, né articolo. [Questa è talmente fredda che il mio pancreas è sempre più laBILE. Ok, mi taccio].

In vacanza (tra 10 giorni, yeah!) dovrò fare a meno di quel nullafacentismo estremo intriso di ozio creativo che amo follemente.  Non posso mandare in ferie i miei neuroni biondi, devo seguire un paio di progetti e dedicarmi alla redazione della “creatura”. Sarà l’occasione giusta per dotarmi di sinapsi in fibra ottica e velocizzare un po’ le connessioni.

Ho pensieri acquosi che fluttuano nella testa e la rendono gonfia, sospesa, un galleggiamento di idee liquide e di autostima da pompare come il materassino al mare.

In questo momento vorrei spalmarmi sul divano a mo’ di squacquerone nella piada e farcirmi la testa di puntate di The Big Bang Theory. Solo io, Sheldon Cooper e le sue amabili manie.

Ma non posso. Devo lavorare. Sì, ok, sto scrivendo sul blog non sto lavorando… passamela come se fosse una pausa caffè + sosta al bagno + telefonata. Che poi, perché giustificarmi? Il mio capo sono io! Va beh, ci sarebbe pure il socio ma lui sa bene che quando il mio cervello si disconnette, ho bisogno di mettermi giù a scrivere senza filtro, per schiarire le idee.

Continuo a ripetere al mondo intero che deve darsi alla coltivazione del suo orto, non deve stare a guardare la piantagione, modello Valle degli Orti, del vicino. E io che cazzo faccio? Vado direttamente al catasto e mi studio, con tanto di affitto di drone, le coltivazioni di tutta la popolazione mondiale.

Non ci siamo. Naaaa, non va bene. Devo ritrovare la concentrazione. Ritrovare il qui e ora e il focus su quello che faccio, voglio e penso io.

Devo prendere il timone del veliero prima che si inabissi o che subisca attacchi pirateschi.

Ridimensionare il flusso acquoso. Devo alleggerire il carico di questa nave a forma di testa che comprime le spalle e abbassa le maree degli umori.

Mi sa che, quasi quasi, la soluzione ce l’ho a portata di frigo.

Sai che faccio? Prendo la limonata allo zenzero e la correggo con un po’ di rum, e poi aspetto che arrivi Jack Sparrow 😉

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