Pensieri, senza filtro.

Quando le dita improvvisano sulla tastiera

27

Mar 2014

Suscettibile

scritto da / in SENZA FILTRO / Commenta

Suscettibile, permalosa e irascibile, malinconicamente incazzosa. Questo è lo stato d’animo generato dalla delusione, dalla frustrazione.

Non che sia perfetta e la migliore, lungi dal considerarlo e vantarlo. Però, cavoli, un po’ di valore è bene darselo di tanto in tanto. O no?!

A livello lavorativo sto attraversando un periodo di limbo. Non sono per nulla motivata. Non riesco più a trovare stimoli…Sono stanca di lottare con mulini a vento, di non ricevere alcun compenso per quello che faccio, anzi di dover continuamente investire in qualcosa che sta diventando un vuoto a perdere. Sbaglio io, forse. Anzi, sicuramente,  e so anche che questo non è l’atteggiamento giusto.

Ma oggi mi hanno, per l’ennesima volta, fatto cadere braccia, gambe e palle. Sono stanca di offrire aiuto, supporto e il mio pancreas e, in tutta risposta, vedere mesi e mesi di collaborazione liquidati da una mail che parla solo di prezzi e poco, assai poco, di valore, merito e qualità.

Non credo di essere cara e, purtroppo forse, nemmeno costosa. Ma devo diventarlo, evidentemente. Forse questo è l’unico metro compreso da certa gente per attribuire professionalità e livello di servizio.

Devo, io per prima, iniziare a dare tangibile valore a quello che faccio. Mi vuoi? Paghi. Non mi vuoi? Pazienza, fatti aiutare dal cugino dello zio o dall’amico che vive a casa di mammà con la pensione del nonno ex dirigente. Io devo pagare le tasse (salate) – uno sproposito poi quella sui rifiuti –  luce, gas, telefono e affitto.

Non c’è professionalità, non c’è davvero meritocrazia. E mi sono stancata. Tanto.

Non ho più voglia di trascorrere le mie giornate così. Mi spacco la schiena e la testa e a casa porto sempre meno soddisfazioni e sempre più frustazioni.

Il lavoro non mi ha mai spaventato, anzi. E’ da quando ho 15 anni che mi arrabbatto, ho fatto qualsiasi cosa pur di pagarmi sfizi e necessità. Ma ora sono stanca. Stanca di dover sempre arrancare, dover diventare approssimativa, banale, senza qualità per rientrare nello standard di prezzo e mediocrità da mass market.

Lavoro sodo, studio, ho una curiosità sopra la media e non mi cade mai la penna allo scoccare dell’ora x. Ci metto cuore, pancia, testa, con passione e flessibilità.

Devo cambiare. Devo. Devo. Devo.  Così non mi piace, così non va bene.

Con certe persone chiudo, con certe tipologie di lavoro non ha più senso invischiarsi. Basta.

Oggi vorrei tanto poter andare in aeroporto, guardare il tabellone delle partenze, scegliere una destinazione e andare…lontano dalla ipocrisia e dalla delusione di questa giornata di pioggia. Un viaggio senza bagagli e zavorre, solo io, il socio, il cane, un computer per scrivere e un sorriso pieno di libertà.

Voglio condividere questo post su...

Grazie :)
Post simili
Commenta

E tu, che cosa ne pensi?