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Giu 2020Scrivere fa bene: il potere terapeutico della scrittura
scritto da jadosa / in SENZA FILTRO / 2 commenti
Scrivere fa bene
Il potere terapeutico della scrittura, tradurre in parole le emozioni.
É con grande emozione che finalmente, dopo quasi 3 anni di incubazione, è uscito il mio secondo libro dedicato al potere taumaturgico e terapeutico della scrittura.
C’è tanto di me, tanta ricerca scientifica, tanti esercizi pratici, tante preziose collaborazioni.
Non è un libro di copywriting persuasivo per imparare a vendere con le parole.
Scrivere fa bene è un libro che aiuta a liberarsi, ad accogliersi, a fare ordine, a tradurre in parole le emozioni.
Un libro che dimostra, attraverso la scienza, perché scrivere è di beneficio.
Potrai ritrovare il piacere di scrivere a te e per te, e non per/agli altri: senza giudizi, senza limitazioni, senza condizionamenti.
La scrittura in questo libro diventa una meditazione che utilizza la parola come veicolo per tirare fuori quel groppo che è lì, in gola, e deve uscire fuori.
Una forma terapeutica alla portata di tutti: economica e molto efficace.
Nel libro Scrivere fa bene si parla di grafologia, emozioni, neuroscienze, psicologia e ci sono un sacco di addestramenti suggeriti per imparare a liberarsi attraverso la danza delle dita sulla tastiera.
A chi lo consiglio?
- a chi sta affrontando un momento difficile
- a chi si occupa di psicoterapia
- a chi scrive e ama farlo
- ai curiosi
Non può mancare nella libreria di un blogger e di uno scrittore che, come me, hanno eletto la penna maestra e balsamo dei subbugli interiori.
Lo trovi, in versione cartacea ed e-book, e in tutte le librerie online e offline.
Se lo leggi o lo hai letto, raccontami che cosa ne pensi.
Grazie!!! 🙂
Robustelli
Mi è piaciuto molto perché ha risposto alle mie aspettative rispetto al titolo; ora, quel titolo mi interessava perché io, che ho superato i 60 e continuo a scrivere (perlopiù poesie) da quando ne avevo venti con quello spirito (per me stesso, per dare sfogo alle mie angosce al mio dubbio di essere “poco umano” ) e comunque più in generale quando ho qualche vuoto da colmare.
Mi è piaciuto perché mi ha dato qualcosa mi ha arricchito umanamente oltre ai consigli tecnici di indubbia salubrità, ora io non sono un critico letterario per cui il mio “giudizio” è “a corpo” vale a dire come un quadro o un’altra opera d’arte, un libro imprime nella mia anima qualcosa, quando finisco di leggerlo mi fa sentire meglio o peggio o indifferente.
Generalmente i libri che leggo mi fanno pensare spesso a una sorta di operazione commerciale, una storia un saggio più che per condividere un modus vivendi per ottenere risultati economici e/o mercantili; questo libro mi sembra “spontaneo” pubblicato appunto alla ricerca di condivisioni.
Quando cominciai a scrivere seguii le indicazioni del manifesto del surrealismo che come te, consigliava di utilizzare luoghi, tempi e mezzi considerati ideali per se stessi senza alcun vincolo di sorta.
Ma, la spinta più forte per scrivere era ed è ancora una frase di Breton “l’unica libertà che ci è concesso di esercitare è quella dello spirito”
jadosa
Che bello leggere le tue parole e ancora di più condividere questo spirito che trova forma manifesta attraverso la scrittura.
Mi hai fatto emozionare.
Grazie di cuore,
Giada